a cura di Rebecca Marini
[Un infortunio si verifica quando lo stress applicato ad un tessuto è maggiore della possibilità di quest’ultimo di assorbire lo stress.
Tra gli sport di contatto, il basket moderno enfatizza la velocità e la potenza dei giocatori. Sia la frequenza che l’intensità della competizione espongono gli atleti a forze che possono potenzialmente creare infortuni. Un’accurata analisi di 16 anni conclude che, tra tutti gli infortuni, le distorsioni di caviglia rappresentano il più frequente infortunio, che porta gli atleti a saltare
più di 10 giorni di partecipazioni.
Interventi comuni come kinesio-tape, supporti quali cavigliere, rinforzo muscolare e allenamento propriocettivo possono prevenire distorsioni di caviglia. Molti autori e molte analisi hanno provato che l’allenamento propriocettivo è efficace nel prevenire distorsioni di caviglia. (…)
(…) La propriocezione gioca un ruolo importante nella stabilità delle articolazioni e nella prevenzione degli infortuni. (…)
(…) Nonostante le soprastanti considerazioni, in letteratura in realtà non esiste una vera e propria definizione di esercizio propriocettivo.]
Che cosa si intende quindi per fisioterapia propriocettiva? E come può essa essere importante anche in uno sport non di contatto come il pattinaggio di figura?
Iniziamo dal concetto base: la propriocezione è il senso di posizione e di movimento degli arti e del corpo, ed è indipendente dalla vista.
Essa è una qualità fondamentale per il controllo del movimento e della stazione eretta.
La propriocezione è quindi basata sul continuo scambio di informazioni che raggiungono il sistema nervoso e di azione indotte dallo stesso per far si che il
soggetto rimanga in equilibrio.
Questo meccanismo funziona in modo ottimale quando il soggetto non
presenta problemi, ma se l’atleta, in questo caso una pattinatrice, si è infortunata, per esempio, la caviglia?
La fisioterapia propriocettiva svolge un ruolo importantissimo e fondamentale in quanto aiuta il ripristino dei meccanismi dei recettori corporei e aiuta la pattinatrice a recuperare al meglio la capacità di equilibrio (fondamentale in uno sport come questo in quanto la lama del pattino è spessa solo 3 mm).
Nella palestra fisioterapica dunque non mancano mai gli attrezzi necessari per allenare la propriocezione;
questo allenamento si può eseguire in diversi modi anche a seconda della necessità del paziente, ma sicuramente l’uso di pedane instabili è fondamentale.
Poniamo il caso che una pattinatrice si sia procurata una distorsione di caviglia destra. Come procediamo noi fisioterapisti nella riabilitazione? Dopo un’accurata valutazione, parte fondamentale per comprendere a pieno il problema dell’atleta, possiamo procedere con varie tecniche riabilitative
(come per esempio le mobilizzazioni e il rinforzo muscolare) ma senz’altro ad esse abbiniamo gli esercizi propriocettivi, in genere facendoli eseguire al paziente in ordine di difficoltà, dal più facile al più difficile e variandoli anche di seduta in seduta.
Questi esercizi possono variare dal mantenimento statico della posizione su due piedi su una tavoletta instabile o su un bosu (cuscino semisferico), al mantenimento della posizione con appoggio monopodalico, al movimento dinamico del gesto tipico della disciplina, come può essere in questo caso un atterraggio da un salto. Come citato nello studio sopracitato, il miglior sviluppo propriocettivo è direttamente proporzionale alla capacità dell’organismo di aggiustare i movimenti in seguito a errori, di conseguenza maggiore è la difficoltà di esecuzione dell’esercizio, maggiore è la probabilità di sbagliare e di sviluppare la propriocezione.
Alla fine della riabilitazione, l’atleta deve essere in grado di compiere al meglio tutti i gesti tecnici senza provare dolore o fastidi nella sede riabilitata, e soprattutto deve aver riacquistato un buon equilibrio e una sicurezza tale da poter essere nuovamente in grado di scivolare sulla lama di 3 mm.
Concludendo, la fisioterapia svolge un ruolo fondamentale in quanto utile nel trovare la soluzione migliore per ogni singolo atleta di qualsiasi disciplina, passando dagli sport di contatto ed arrivando a quelli in cui è l’equilibrio a predominare.
Attraverso la riabilitazione propriocettiva è possibile ripristinare quel fondamentale passaggio di informazioni tra il sistema nervoso del paziente e i suoi recettori neuro-muscolari.